CIMELI DELLA BIBLIOTECA
Tra le molte opere di pregio possedute dalla Biblioteca della Casa di Dante vi sono autentici cimeli, in particolare – oltre a un manoscritto quattrocentesco della Commedia – alcune edizioni quattro e cinquecentesche postillate. Di grande pregio è l’esemplare dell’edizione veneziana di Pietro Cremonese con il commento di Cristoforo Landino (1491), impreziosito da numerose postille marginali e soprattutto da una ricca decorazione figurativa – oltre 400 tra fregi, figure, cartigli e miniature di dimensioni maggiori – già attribuita a un Pietro da Figino, frate domenicano vissuto tra il XV e il XVI secolo, curatore fra l’altro di questa stessa e di altre edizioni veneziane della Commedia; ora assegnata invece, con fondati argomenti di sostegno, al poeta e pittore Antonio Grifo (Venezia, 1430 ca.-1510 ca.).
Negli anni ’80 del ‘400, al seguito di Galeazzo Sanseverino – il cui stemma è miniato alla p. xxx dell’incunabolo – il Grifo si trasferì a Milano, trascorrendo l’ultimo decennio del secolo alla corte di Gian Galeazzo Visconti e Lodovico il Moro, dove conobbe e frequentò Leonardo da Vinci, si dedicò alla poesia e alle lettere e, testimone il Calmeta, tenne anche un’apprezzata lectura Dantis. Fra il 1490 e il ’95 postillò e illustrò anche un esemplare dell’edizione veneziana di Vindelino di Spira (1470) contenente le Rime e i Trionfi del Petrarca, attualmente alla Biblioteca Queriniana di Brescia, strutturalmente e artisticamente del tutto affine all’incunabolo della Commedia posseduto dalla Casa di Dante.